la redazione di "Uno e l'altro" è stata obbligata
a dare vita all'iniziativa TERZA RIMA,
che inizia con i primi tre endecasillabi di Ged
cui chi vorrà aggiungerà i successivi....
"O voi ch'avete l'intelletti sani,/
mirate la dottrina che s'asconde/
sotto 'l velame de li versi strani."
giovedì 22 marzo 2012
Vecchio polpaccio glabro e macilento, Che un dì fosti lanoso, irsuto e forte, Or mi trascini fiacco, ora sei spento.
Un tempo mi portavi fino a Orte, Che com’è noto sta vicino a Roma, Or mi conduci massimo a La Corte.
Davvero l’epica fierezza è doma Spezzata a terra come morto gatto Ed assomigli sempre più a un rizoma?
Claudico lento, sembro quasi un matto Che vaga per le vie, che va ramengo Senza una meta; dai, facciamo un patto:
Che più mai incederem con passo mengo, Quello che sul polpaccio il peso poggia, Ad aggravare il mal che già io tengo.
Nessuno mi vedrà da Cuneo a Foggia, Mai più portar calzon sopra il ginocchio, Ma solo pantalon d'antica foggia
E se al tuo vello fa bene il finocchio, Sia pur per rimirare solo un pelo, Ne mangerò fin ch'escan fuor dell’occhio
E se al tuo aspetto occorra porre un velo, Ne’ monti: calze lunghe del Tirolo, Al mare: sopra le brutture un telo.
Ma tu non mi tradire se dal molo Salto l'ultima volta sulla barca, Sostieni ancora questo ardito volo
Se nella lingua di Dante e Petrarca Canto del mio polpaccio macilentoChe tenta il balzo per salire in barca
Vecchio polpaccio glabro e macilento,
Che un dì fosti lanoso, irsuto e forte,
Or mi trascini fiacco, ora sei spento.
Un tempo mi portavi fino a Orte,
Che com’è noto sta vicino a Roma,
Or mi conduci massimo a La Corte.
Davvero l’epica fierezza è doma
Spezzata a terra come morto gatto
Ed assomigli sempre più a un rizoma?
Claudico lento, sembro quasi un matto
Che vaga per le vie, che va ramengo
Senza una meta; dai, facciamo un patto:
Che più mai incederem con passo mengo,
Quello che sul polpaccio il peso poggia,
Ad aggravare il mal che già io tengo.
Nessuno mi vedrà da Cuneo a Foggia,
Mai più portar calzon sopra il ginocchio,
Ma solo pantalon d'antica foggia
E se al tuo vello fa bene il finocchio,
Sia pur per rimirare solo un pelo,
Ne mangerò fin ch'escan fuor dell’occhio
E se al tuo aspetto occorra porre un velo,
Ne’ monti: calze lunghe del Tirolo,
Al mare: sopra le brutture un telo.
Salto l'ultima volta sulla barca,
Sostieni ancora questo ardito volo
Canto del mio polpaccio macilentoChe tenta il balzo per salire in barca
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